Anche questa tipologia di controllo non distruttivo rileva difetti in profondità.

Si utilizzano una macchina radiografica, collegata ad una valigia, che a distanza ne determina i parametri, e lastre radiografiche sulle quali verrà impressa l’immagine della saldatura esaminata.

E’ necessario anche un indicatore di qualità, il penetrametro, per dare validità normativa alla radiografia. Nella prima fase del controllo si identifica il tratto da controllare delimitandolo con numeri di piombo e attaccando al centro il penetrametro.

Con altri numeri o lettere di piombo si nomina la radiografia in modo che non ce ne sia mai una uguale all’altra.

Si posiziona quindi la lastra su quel tratto. La macchina radiogena si posizione perpendicolarmente alla lastra, mentre l’oggetto da esaminare è al centro.

Quindi si procede ad impostare i parametri con cui eseguire la radiografia: tempo, kilowatt, milliampere. Fatta la radiografia, si rimuove la lastra e la si sviluppa nell’apposita sviluppatrice. La si potrà infine leggere per individuare i difetti.

E’ questo il controllo che probabilmente richiede più tempo, ma è anche quello che dà la risposta migliore riguardo ciò che si controlla. Il controllo di gammagrafia si esegue allo stesso modo.

Le uniche differenze sono che la radiografia viene eseguita da una macchina radiogena ad elettricità per cui le radiazioni scompaiono al termine tempo di esposizione impostato.

I materiali radioattivi usati sono custoditi all’interno di apposite valigette che non permettono la diffusione di radiazioni. Al momento del controllo, dalla dovuta distanza, si azione una manopola che farà fuoriuscire il materiale radioattivo.

Quest’ultimo irradia la zona e la lastra per poi essere fatto rientrare all’interno della valigetta.

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